Calendario CSP: 23 dicembre 2022
“DESIDERIO DI LIBERTÀ”
L’uccellino e lo sciacallo
“Dimmi, Selim, manca ancora molto per Bakaresh?”
“No, mia signora. Abbiamo già passato le rovine. Abbiamo fatto più di metà del tragitto.”
Meltem sospirò. Mise le sue dita delicate nella ciotola che teneva sulle gambe, portandosi un altro pezzo di lokum alla bocca. Presto quelle dita avrebbero nutrito Aschnu con il lokum.
Ma no, per queste cose ha le sue schiave. Queste dita non farebbero altro che graffiargli il volto, se solo osasse pensare che io lo serva.
Socchiuse gli occhi, anche se fino ad allora non aveva visto altro che le tende della sua portantina, e si focalizzò sulle rocce delicate, sulla tenera canzone di Jamila e sul gusto di rosa che le permeava la bocca.
“Hai tutto ciò che il tuo cuore potrebbe desiderare”, le aveva detto suo padre, “e come moglie di Aschnu avrai anche di più.”
Tuttavia, il suo cuore non desiderava le prelibatezze nelle ciotole che la circondavano.Non desiderava il lokum, i fichi, i datteri, le mandorle tostate o i melograni. Né tantomeno desiderava i gioielli preziosi che le adornavano il collo esile, né gli smeraldi e gli zaffiri incastonati negli orecchini d’oro e d’argento che le pendevano dalle orecchie. Non desiderava nemmeno la seta che avvolgeva e accarezzava la sua tenera pelle.
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