Racconti brevi dell’isola: VII – Signore Della Lama
“Ehi! Non agitare così quella spada. Cosa ti ho detto?” Edgar si piegò sulla mola e scosse la testa. Il vecchio maestro di spada si era ritirato all’ombra di una parete da dove osservava il suo allievo. Poi spiegò tutto di nuovo, dall’inizio:
“Impugna la spada con calma. Stringi bene l’elsa, o il primo colpo dell’avversario te la farà cadere di mano.” L’allievo cercò di mettere in pratica le istruzioni per soddisfare il maestro.
“E non stare così dritto e rigido. Che pessima posa.”
“Quand’è che potrò finalmente affrontare qualcuno?” grugnì il ragazzo, che era annoiato da tutti quei comandi. “Voglio uccidere una Bestia delle ceneri!”
Edgar rise. “Giovanotto, toglitelo dalla testa. Prima devi imparare i fondamentali dei colpi e delle parate. Quando avrai la dimestichezza necessaria, allora potrai cominciare a studiare le serie di colpi per non lasciare punti scoperti all’avversario. Dopodiché, dovrai lavorare sul movimento dei piedi, così imparerai a schivare. E alla fine imparerai a superare la guardia del tuo avversario.”
Il maestro fece una pausa e proseguì, “Poi, giovanotto, forse potrai iniziare a pensare di affrontare una di quelle bestie. Le persone sono prevedibili: puoi studiare il loro comportamento e prevederne gli attacchi. Quei mostri, invece, si comportano in modo imperscrutabile. Riuscire a battere uno di loro è una cosa completamente diversa, e tu sei ancora lontano dal poterlo fare.”
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