GameStar.de ha pubblicato un’anteprima dedicata a ELEX, dopo una conversazione di un paio d’ore in compagnia dei Piranha Bytes, puntando l’attenzione su alcuni suoi elementi fondamentali. Di seguito la traduzione.
I Piranha Bytes si sono stufati del solito fantasy. Questo è quanto ci rivela il Creative Director Björn Pankratz durante la nostra intervista esclusiva: “Da otto anni abbiamo il desiderio di fuggire dalla prigionia del fantasy. Abbiamo finalmente l’occasione di realizzare qualcosa che non giri attorno solo a sgabelli di legno, botti ed ammennicoli medievali. Queste cose stancano – non solo per chi gioca, ma anche per chi sviluppa“. Di seguito, vi anticipiamo alcuni degli elementi fondamentali del nuovo gioco di ruolo.
1. L’eroe con un nome
Un campo del tutto nuovo per i Piranha Bytes: non solo l’eroe stavolta avrà un proprio nome, ma avrà anche una storia molto più concreta e ben definita di quanto si aspetterebbero i fan di vecchia data di Gothic e Risen. Cosa questo significhi nel concreto non è ancora chiaro, ma questa nuova direzione è sicuramente legata al fatto che ELEX racconterà una storia più adulta e più profonda a livello emozionale dei suoi predecessori.
“C’è stata una gigantesca catastrofe sul pianeta“, spiega Pankratz. “Prima le civilizzazioni erano esattamente come le conosciamo ora. Dopo l’apocalisse si sono sviluppate le differente: alcuni gruppi si sono rivolti interamente alla tecnologia, altri sfruttano ciò che trovano del periodo precedente alla catastrofe per sopravvivere. Un altro gruppo ignora del tutto la tecnologia e vive in un paradiso medievale. Cerchiamo di rappresentare come queste diverse società funzionerebbero, se veramente ci fosse una catastrofe.“
I Piranha Bytes prendono lo scenario devastato di ELEX come punto d’inizio, per chiedersi difficili domande su società e moralità. Queste scelte si appoggiano sulla libertà del giocatore e sulle conseguenze enormi che alcune scelte possono avere sul gioco.
2. Elex is everything
Elex è il nome di una droga miracolosa, che tutti desiderano. Questa materia prima quasi-magica, dopo essere comparsa dopo l’impatto con una cometa, è la causa di tante strane alterazioni. Björn Pankratz non vuole entrare nei dettagli, né spiegare se l’impatto della cometa sia la causa della fine delle civilizzazioni, fatto è che: dopo la comparsa di Elex, tutto dipende da questa materia. “Elex is everything.”
L’ispirazione alla base, secondo Pankratz, è sia la “spezia”, la famosa droga del classico della fantascienza “Dune” di Frank Herbert, sia il metallo magico del primo Gothic. Sulla base di queste due fonti d’ispirazione, è chiaro quale sarà il ruolo di Elex nel gioco: fonte di energia, materia prima, materia di scambio, ed anche una droga.
“Quando si consuma dell’Elex, si perde empatia“, spiega il Creative Director, “nel gioco non è previsto un classico sistema bene-male, bensì un concetto che chiamiamo Freddezza.” Chi sfrutta troppo a lungo l’Elex, perde la capacità di provare sentimenti. Non è ancora noto quali siano le conseguenze sui dialoghi. Al costo della nostra umanità, la droga ci renderà più potenti.
3. Gioco aperto, senza indicatori di quest
ELEX non farà da balia ai giocatori: i Piranha Bytes preferiscono evitare un’interfaccia di gioco sovraccarica, ma sono consci delle problematiche legate al lasciare i giocatori soli, in mezzo ad un mondo da esplorare. “Vogliamo che il giocatore interagisca col mondo, che si immerga. Al giorno d’oggi questo è particolarmente difficile.” Proprio in un gioco di ruolo come ELEX confluiscono diverse tipologie di giocatore: alcuni vogliono esplorare, alcuni combattere, alcuni non temono le difficoltà, altri non hanno tempo da perdere.
Diversi giocatori esigono il feeling dell’originale Gothic, altri invece vogliono qualcosa di nuovo. Qual è la strada giusta? “In Risen 3 avevamo un grosso collo di bottiglia“, mi dicono. Era necessario attraversare un tutorial di circa un’ora, prima di poter prendere la propria strada. “È facile perdere il proprio pubblico in questo modo.”
ELEX ci lascerà la scelta: potremo seguire un nostro “tutore” (simile a Diego del primo Gothic) oppure fare di testa nostra da subito, con tutti i rischi. In quasi tutte le faccende, i giocatori dovranno fare affidamento solo sulle proprie scelte. Per motivare il giocatore, i Piranha Bytes vogliono basarsi su un mondo plausubile ed una storia credibile, dai temi adulti. Non è desiderio degli autori creare un mondo in cui l’eroe pascola da quest a quest, da personaggio a personaggio, con il solo scopo di completare una lista della spesa, bensì quella di legarlo alla storia, agli accadimenti ed ai conflitti principali del gioco.
Questo avviene anche attraverso l’interfaccia utente, che sarà minimale. La gestione dell’inventario, ad esempio, non avverrà tramite una schermata separata, bensì farà parte del mondo di gioco. Non vi saranno schermate di caricamento, indicatori di quest ed altri elementi estranei, che ricordano il giocatore di essere in un gioco, piuttosto che in un mondo virtuale.
4. High tech contro low tech
L’ambientazione di ELEX viene descritta come “Science Fantasy”: dopo la scomparsa delle civilizzazioni e la formazione delle varie forme di società, il mondo di ELEX è composto da varie aree profondamente diverse. Ci saranno aree con un tocco medievale, che ricordano per certi versi i vecchi Gothic, altre aree invece con tecnologie moderne – dove si incontra l’aspetto fantascientifico di ELEX.
I primi artwork fanno immaginare che l’interpretazione post-apocalittica dei Piranha sia simile a quella di “Horizon: Zero Dawn“: un mondo in cui l’umanità si è fatta respingere sempre più dalla natura, che ha riconquistato i suoi spazi primigeni. Il risultato è una combinazione di scenari tra fantasy e fantascienza. Non ci sono indicazioni riguardo alla grandezza del mondo di gioco, ma i Piranha puntano ad un mondo “enorme”, senza indicazioni di scala però. Sarà un compito arduo realizzare il tutto con dettaglio e coerenza.
5. C’è una punta di Gothic in tutto
“Non vogliamo che l’esperienza di gioco sia del tutto nuova,” ripete il Creative Director Björn Pankratz. “Sicuramente anche nel caso di ELEX si noterà la mano degli autori.” Nonostante tutte le innovazioni, ELEX probabilmente rimarrà fedele a Gothic e Risen. Pankratz non fa menzione delle meccaniche di gioco, tuttavia descrive una normale situazione come segue: il giocatore si muove liberamente attraverso il mondo di gioco, può andare dove vuole, ma ad ogni pie’ sospinto rischia di prendere un bel carico di legnate. Dovrà raggiungere i propri obiettivi completando delle quest ed influenzando le società del gioco, aiutandone alcune a spese di altre.
Il sistema di combattimento è basato soprattutto sulle armi bianche, anche se i primi artwork mostrano già delle armi da fuoco. Ci sarà un sistema di crafting modificato, oltre ad un livello di difficoltà liberamente impostabile. In questo senso, ELEX dovrebbe essere simile a “Risen 3: Titan Lords“, dove chi è interessato alla storia senza volersi cimentare in molti combattimenti è libero di fare così, mentre per il pubblico più “hardcore” sarà possibile rendere il gioco impossibile senza conoscere tutti i dettagli e le meccaniche di combattimento.
6. Niente Cryengine per i Piranha Bytes
Inizialmente erano state diffuse delle voci secondo le quali ELEX sarebbe stato basato sul Cryengine. Tuttavia, ciò si rivela essere inesatto: il team si appoggia nuovamente ad una propria creazione – quanto del motore grafico sia una evoluzione del motore di Risen non è dato sapere.
In ogni caso, rispetto al predecessore, ELEX dovrebbe puntare su una grafica di molto superiore. Dove i personaggi di Risen ancora potevano contare su poche animazioni e movimenti legnosi, ELEX – molto più incentrato sui personaggi – richiederà possibilità più credibili sul fronte grafico e delle animazioni, come ci conferma Björn Pankratz.
Sebbene gli screenshot finora diffusi non siano molto più di semplici panorami, illustrano piuttosto bene il livello generale della grafica, almeno rispetto a “Risen 3“.
Conclusioni del redattore Dimitry Hallex
Io spero ancora in un nuovo Gothic. Non ne faccio un segreto: i primi due episodi della saga per me contano tra i migliori giochi di ruolo di tutti i tempi. In generale, vedo di buon occhio qualsiasi tentativo di tornare alle prime creazioni targate Piranha Bytes. Proprio per questo sono stato scettico quando è stato annunciato ELEX: fantascienza? Un mondo post-apocalittico? Avete appena ottenuto la licenza di Gothic! Ma questo atteggiamento non è giusto nei confronti dei creatori.
Al contrario: considero ora ELEX un’idea migliore. Visto che in principio i Piranha hanno tentato di far giustizia allo spirito di Gothic con la trilogia di Risen, questo nobile intento non è mai riuscito interamente. In questi tempi di eterno franchise ed eterni sequel, bisognerebbe essere grati di poter far riposare in pace un nome – se non altro, se non è possibile ravvivarlo creativamente. Ed è proprio quello che i ragazzi e le ragazze di Piranha Bytes stanno cercando di fare.
In base a screenshot ed artwork già si percepisce forte e chiaro il “tocco Piranha Bytes”. Björn Pankratz mi ha convinto che ELEX non sarà soltanto un Gothic con spade laser, bensì un’avventura in territori inesplorati. Così inesplorati che sarà bene mantenere un fondo di sano scetticismo. Ma si spera che questo nuovo tentativo, nel rinnovarsi, renda giustizia al proprio passato.
Traduzione dal tedesco a cura di Lck.