CSP – Speciale Pasqua 2013


Anche in occasione della Pasqua 2013, il CST ha deciso di fare uno speciale dedicato al Community Story Project, proponendoci qualche aggiornamento sullo stato dei lavori ed alcune chicche speciali!

“Da Natale son passati pochi mesi ed è già arrivata Pasqua. Il tempo vola quando si è occupati! Per molti di noi è appena terminato il periodo degli esami e, naturalmente, durante questo periodo non abbiamo potuto dedicarci molto al CSP. Tuttavia, se tutto va bene, con l’inizio della primavera, anche il nostro lavoro dovrebbe riprendere con un ritmo più accelerato.
Gli scrittori stanno lavorando sui ribelli e sugli orchi, correggendosi a vicenda le storie, o stanno creando una missione su un’indagine elettrizzante. Nel frattempo i programmatori cercano di trasformare le idee degli scrittori in risultati reali e correggono i bug scovati dai tester. C’è ancora molto da fare, ma restiamo fedeli al nostro progetto.


In occasione di questa Pasqua abbiamo preparato per voi un racconto breve, che stavolta riguarda i coraggiosi uomini di Reddock. Ma non è tutto: per dimostrarvi, di nuovo, che prendiamo seriamente in considerazione la vostra opinione, abbiamo esaudito il vostro desiderio ed iniziato a rielaborare la “Spada del Paladino”. Il nostro artista 3D ha, perciò, cercato una spada raffigurata su un vecchio poster di Gothic 2, che potete vedere a fianco, e l’ha sfruttata come modello. Il suo lavoro è ancora incompleto, così come la texture, ma vogliamo mostrarvi, comunque, la nuova mesh, sperando che vi piaccia più dell’ultimo tentativo.”

“I ragazzi di Reddock”

“In piedi, ragazzo, muoviti! Non sei fatto di cotone! Puoi farcela!”
Le urla dell’istruttore Norris lentamente si fecero strada nella mente di Joey.
“Rialzati! Non è stato nulla! In piedi!”
Gli ordini del veterano risuonarono nella sua testa.
Faticosamente, l’uomo in ginocchio si rimise in piedi, allargandoli. Un’ondata di dolore si propagò in tutto il suo corpo. Copper l’aveva messo al tappeto con il suo ultimo violento colpo. Joey barcollò un po’, scuotendo la testa, e laddove pochi secondi prima aveva la vista offuscata, ora vedeva di nuovo chiaramente. Di fronte a lui si pavoneggiava Copper, impugnando una spada ed uno scudo come lui, quell’agilissimo bastardo.

Ricordandosi delle istruzioni di Norris, il giovane ribelle si preparò al contrattacco. Prima ridurre la distanza dall’avversario, poi parare l’attacco con lo scudo, costringendo l’avversario in una posizione priva di difese, per poterlo colpire duramente.
Non poteva essere così difficile eseguire queste tre mosse. Persino Copper era riuscito a farcela un momento fa.

Joey saltò in avanti, avvicinandosi rischiosamente a Copper e parando il suo potente attacco con lo scudo, ma colpì, a sua volta, solo lo scudo del suo avversario.
Tuttavia il giovane non era ancora disposto ad arrendersi. Allora una finta. Finse di colpire le gambe di Copper che abbassò il suo scudo per proteggersi, ma Joey indirizzò il proprio scudo direttamente sul volto sorpreso dell’avversario.
Per un brevissimo momento vide i suoi occhi diventare vitrei. Joey si girò e colpì la mano armata del suo avversario con il pomello della spada, mentre si gettava con le spalle contro di lui, facendogli perdere l’equilibrio. Copper atterrò disarmato sulla terra della piccola e improvvisata arena.

“Lo sapevo che non eri fatto di cotone!” esclamò Norris. Gli uomini nei paraggi si lanciarono nell’arena per aiutare Copper a rialzarsi e per congratularsi con Joey.
Il veterano lo raggiunse, gli diede una pacca sulla spalla, dicendo: “Alla fine hai aggredito quel tizio proprio come uno dei barbari del Nordmar. Tecnica grezza, ma efficace. Ti trasformerò in un vero combattente, ragazzo. Ti sei guadagnato meritatamente la tua armatura da soldato dopo questo duello.” Fece un cenno con la mano verso un sacco vicino a lui e consiglio a Joey di bere anzitutto un po’ di liquore, per raffreddare i suoi bollenti spiriti.
Il giovane ribelle era infatti ancora teso e fece un respiro profondo, mentre il sudore gocciolava dalla sua fronte. Bene, si era guadagnato il premio nel combattimento: aveva dimostrato di essere degno di indossare l’armatura dei soldati fedeli al re. Non ne erano rimaste molte e parecchi rifugiati qui a Reddock erano costretti a combattere vestiti di stracci. Norris stava scegliendo con attenzione tra le nuove reclute chi era valido e chi non lo era. D’ora in poi Joey era un vero ribelle, senza possibilità di tirarsi indietro.

Norris, comunque, voltando le spalle all’arena, si diresse verso la piccola capanna di Javier al limitare del pozzo della miniera.
“I nostri ragazzi stanno pian piano migliorando”, disse rivolgendosi al paladino: “Adesso non sono altro che un mucchio di tagliaborse, ma con un po’ di tempo dovrei trasformarli in un drappello di soldati fedeli al re.”
“Un’armata privo di armi”, rispose Javier. “A malapena abbiamo abbastanza equipaggiamento sufficiente per resistere a quelle creature nelle caverne. Meglio non pensarci neanche agli orchi a Capo Dun. Anche se riuscissi a fare di questi contadini dei soldati, le loro falci non diventeranno spade né i loro stracci armature.”
“Eh sì, brutta questione l’intera faccenda del fabbro. Dannazione, ho persino mandato uno dei falegnami di sopra qui alla fucina. Quando gli dissi che aveva fabbricato una padella abbastanza decente, gettò il martello nel letame e nessuno è più riuscito a ritrovare quel dannato attrezzo. Egli è invece tornato al suo vecchio lavoro.” sputò Norris.
“Ma tutta la situazione è disperata. Non ci vorrà molto perché gli orchi vengano a conoscenza di questo luogo nascosto. L’unica cosa che possiamo fare, se dovesse succedere, è battere in ritirata o attaccare immediatamente Capo Dun. Sarebbe un puro suicidio.”
“Posso essere schietto?”, chiese il veterano, che continuò però a parlare, perché conosceva bene Javier e sapeva di poterlo fare: “Sono nato proprio su questa costa, dove sono anche cresciuto e ho messo su famiglia. È casa mia e non la cederò a quei maledetti coperti di pelliccia che pensano di aver bisogno di una piccola vacanza ed hanno perciò deciso di marciare fin qui dagli altopiani del nord. Preferirei morire che lasciare queste coste agli orchi!”
“Sottoscrivo tutto quanto”, rispose Javier, abbozzando un triste sorriso: “Lo stesso vale per me. Tutti coloro che sono qui molto probabilmente sono consapevoli di quanto sia disperata la nostra situazione, nondimeno continuiamo a resistere insieme. Oh, e il nostro contatto a Capo Dun ci ha inviato un messaggio, dove ci avverte che gli Orchi hanno comprato un paladino da uno dei cacciatori di schiavi e l’hanno ovviamente gettato prigioniero nel faro. Forse tutto ciò ci fornirà un’opportunità alla fin fine. Ma per il momento possiamo solo sperare in un miracolo.”
“Miracoli, i miracoli provengono dagli dei. Ma sembra che non si siano fatti vedere su questa costa da diverso tempo. Qui, invece, conosciamo bene il vento e cosa fa; ti dirò, Javier… sta per succedere qualcosa!”

Potete, infine, esaminare la nuova versione della spada del Paladino, cliccando sull’immagine sottostante e confrontandola con la vecchia versione proposta dal CST:


Traduzione italiana di Colmar.


< Torna alla pagina principale del Community Story Project.



Non è possibile scrivere nuovi commenti in questo articolo.