Risen 2: Dark Waters – Altro che Gothic!


Anche Multiplayer.it ha assistito alla presentazione a porte chiuse di Risen 2 e ha pubblicato un’anteprima sul gioco, scritta da Pierpaolo Greco.


Di Risen 2: Dark Waters sappiamo già molto per quello che riguarda l’ambientazione: il sequel offrirà infatti un cambio completo di setting spostandosi dal consueto e ormai abusato scenario medievale a una rivisitazione dell’ambiente piratesco completo di foreste lussureggianti, spiagge e ovviamente vasti mari da esplorare. L’obiettivo dello sviluppatore infatti, quei Piranha Bytes che ci hanno regalato tempo addietro i primi due, magnifici Gothic, è di offrire una ventata di originalità al genere proponendo alcune innovazioni in termini di gameplay rese possibili anche da questo cambio di ambientazione.

Feedback mon amour

Risen 2: Dark Waters è a tutti gli effetti la nuova creatura dei fan del prequel visto che ogni singola implementazione su cui la software house sta lavorando viene realizzata a partire da tutto il feedback raccolto. Per questo motivo non appena avviato il gioco, abbiamo potuto apprezzare un enorme salto in avanti dal punto di vista grafico con ambienti ancora più ricchi ma soprattutto modelli e personaggi decisamente più dettagliati e meglio animati. Lo sviluppatore ha infatti riscritto completamente da zero la tecnologia che gestisce la creazione dei corpi per aumentare il numero di variabili possibili e rendere meno monotona la popolazione delle varie città presenti nel gioco. Anche e soprattutto le texture hanno infine subito il maggiore ripensamento con un aumento esponenziale di qualità e dettaglio per eliminare l’effetto slavato e impastato tipico del colpo d’occhio del primo Risen.
Entrando invece nel vivo del gameplay, essersi lasciati alle spalle l’ambientazione medieval ha permesso a Piranha di ripensare parte del combat system: la mancanza di uno scudo ha permesso di fatto di liberare una mano che può ora essere utilizzata per una serie di armi da lancio o per equipaggiare delle bocche da fuoco. O ancora per distrarre il nemico con comportamenti scorretti, tipici dell’ambiente piratesco. Ad esempio abbiamo visto il protagonista lanciare il proprio pappagallo per infastidire l’avversario e colpirlo poi con violenza.
Ma probabilmente la più grande novità è l’introduzione delle navi: ogni giocatore avrà praticamente dall’inizio del gioco il proprio vascello per sentirsi un vero pirata e soprattutto per spostarsi tra le varie isole che compongono il mondo di gioco. Come se questo non bastasse, la barca fungerà anche da hub per la gestione dei propri compagni. In Risen 2: Dark Waters infatti verrà finalmente implementato un sistema di party: nel corso della nostra avventura incontreremo diversi personaggi e avremo l’opportunità di assoldarli nella nostra ciurma. Quindi, in qualsiasi momento, potremo sceglierne uno da far scendere con noi e con cui avventurarci nelle nostre quest. E’ un sistema però ridotto ai minimi termini visto che oltre alla limitazione numerica dell’avere un solo compagno per volta una volta scesi a terra, l’NPC non potrà essere gestito in alcun modo, ovvero avrà il proprio set di abilità prefissato, un equipaggiamento prestabilito e si comporterà in modo passivo: tenderà cioè a difenderci oppure ad attaccare un bersaglio che colpiamo per primi. L’obiettivo dello sviluppatore è di offrire uno strato di profondità ulteriore nella gestione dei combattimenti senza però sovraccaricare il giocatore con la micro-gestione del party tipica degli RPG più classici.

Tecnicamente

Quanto abbiamo visto girare su schermo davanti ai nostri occhi ci ha lasciato piacevolmente colpiti anche grazie a una palette cromatica molto accesa e ariosa, un po’ sullo stile della serie Fable. La vegetazione e più in generale il design delle zone, tutte realizzate a mano senza l’ausilio di alcun generatore casuale di ambienti, risulta convincente e moderatamente vario complice anche un orizzonte visivo veramente ottimo; tuttavia al momento sono gli interni e i dungeon (ne abbiamo visto uno soltanto) a lasciarci più dubbiosi per un’evidente carenza di elementi e per alcune scelte artistiche che rendono queste parti veramente scarne e decisamente sottotono rispetto al resto del gioco.
Al di fuori di questa piccola critica, possiamo soltanto che apprezzare la scelta dello sviluppatore di iniziare a lavorare sulle versioni console fin dal primo giorno a differenza di quanto avvenuto con il primo Risen, motivo per cui le versioni Xbox 360 e PlayStation 3 saranno molto vicine alla controparte PC almeno in termini di frame rate e dettaglio, ma probabilmente subiranno qualche limitazione nella gestione dell’orizzonte visivo. Inoltre il titolo sarà praticamente esente da qualsiasi caricamento e offrirà il ciclo giorno/notte dinamico così come la gestione delle condizioni meteorologiche.
Anche se Risen 2: Dark Waters è ancora piuttosto indietro in termini di sviluppo visto che non arriverà sul mercato prima della metà del 2012 infatti, abbiamo potuto dare un’occhiata all’interfaccia del gioco che rimarrà praticamente rispetto a quella del prequel, con la classica barra delle abilità rapide in basso e la barra dell’energia in basso a destra accanto ai due indicatori delle armi equipaggiate. Lo sviluppatore ci ha poi confermato nel corso di un’intervista video che pubblicheremo nelle prossime settimane, che all’aumentare del livello del personaggio aumenteranno anche le mosse a disposizione del protagonista, con tanto di animazioni aggiuntive. In questo modo il guadagno di esperienza si muove in parallelo a un cambio nello stile di combattimento che meglio rappresenta la crescita di potenza del personaggio. Torneremo sicuramente a parlare del gioco in occasione della Gamescom di Colonia visto che i Piranha Bytes ci hanno confermato che il gioco sarà presente addirittura in forma liberamente giocabile da tutti i presenti.




Commenti

Veet
Veet

non capisco perché non vogliono farci vedere un piccolo gameplay di 1-2 min….

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