Forsaken Gods – Recensione di Multiplayer.it


Data di pubblicazione: 31/3/2011
Di Volodia Pellegrini.

(Fonte originale)

Gothic 3: Forsaken Gods Enhanced Edition – Tardivo ritorno a Myrtana

L’eroe senza nome torna per pacificare la terra uccidendo tutti coloro che ne minacciano la tranquillità: candideranno anche lui al nobel per la pace?

Gothic III e la relativa espansione stand alone Forsaken Gods sono stati le prime avvisaglie della crisi che avrebbe colpito la serie, culminata infine nell’indecente Arcania ed ora a quanto pare condannata all’oblio perpetuo con la sostanziale cancellazione dell’espansione Fall of Setarrif. È bene tuttavia precisare che i problemi presenti in Forsaken Gods non erano tanto nella snaturalizzazione del prodotto, quanto nel numero incredibile, inaccettabile e quasi tragicomico di bug, non solo a livello di giocabilità e gameplay, ma che andavano addirittura a minare la stessa possibilità di avviare il gioco. Tutti problemi già visti nel terzo capitolo e risolti dalla stessa utenza con una serie infinita di patch amatoriali, ma qui riproposti in numero maggiore e più difficili da trattare.
Il risultato di tale sfacelo fu che il titolo passò quasi completamente inosservato, anche grazie ad un tam-tam tra utenti che pesò come un macigno sulle vendite e sul futuro dell’intera serie. È quindi con piacere che accogliamo Gothic III: Forsaken Gods Enchanted Edition, corposa patch bollata dal bollino di ufficialità grazie al beneplacito della JoWood sulla sua distribuzione, alla cui realizzazione hanno però collaborato varie community internazionali – tra cui quella italiana, da sempre una delle più attive.

Che nessuno si permetta di chiamarmi eroe
Gothic III: Forsaken Gods Enchanted Edition riprende la storia da uno dei tre finali di Gothic III e vede l’Eroe senza nome tornare nel continente di Myrthana per mettere fine una volta per tutte alla guerra tra orchi e umani, nuovamente sul punto di scoppiare a causa delle inimicizie tra i nuovi comandanti delle varie fazioni. Tutti o quasi co protagonisti o comunque figure importanti nelle avventure dei precedenti capitoli. Anche stavolta il nostro si vede leggermente più debole rispetto quanto dovrebbe, questo a causa dei suoi ultimi screzi col grande mago Xardas che, contrario alla sua crociata personale, lo ha scacciato dal loro rifugio senza tanti complimenti lasciandolo, privo di poteri, in balia di una banda di predoni che si è così impossessata del suo equipaggiamento. In parole povere, tutte scuse per giustificare l’ennesimo inizio da persona bene o male semplice – anche se stavolta si parte da un politico livello dieci – e sopratutto priva di strumenti adeguati al compito che viene affidato.
Terminata la presentazione e prese le prime missioni, Forsaken Gods in questa nuova Enchanted Edition si presenta finalmente come avrebbe dovuto e come dovrebbe un prodotto che si porta appresso un nome così onorato: il mondo di Myrthana è di nuovo tra noi, con le sue rocche in stile mitteleuropeo, le sue montagne e i deserti. Le ambientazioni traboccano di vita e di dettagli, gli interni sono immensi e sontuosi come non mai, gli effetti di luce, interperie e acqua si rivelano del tutto rinnovati ed in grado di competere con alcune delle più recenti produzioni. Un pò rozzi restano i modelli umani mentre credibili e coloratissimi sono invece i vari mostri che popolano la terra. Sopratutto, Myrthana è viva: vive nei suoi abitanti, sempre impegnati in qualche attività lavorativa o ricreativa, raggruppati intorno al fuoco durante i pasti e placidamente addormentati nella notte – escluse le guardie che invece sono come dei golem sorveglianti – sempre attenti se qualcuno gli dovesse tentare di rubare i risparmi e pronti a difendersi se minacciati o derubati. Myrthana vive e con essa vivono le sue creature: vivono i cervi che brucano l’erba fuori dalle mura, i lupi che spesso si vedono impegnati in battute di caccia e perfino i saprofagi che si nutrono di ciò che resta delle prede dei carnivori. E spesso capita di imbattersi in vere lotte tra prede e predatori, impegnati nella quotidiana battaglia per la sopravvivenza.

Ma Gothic non è solo Myrthana: è anche il rapporto dell’eroe con i suoi simili, la ricerca costante di una fiducia difficile da guadagnare e ancor più difficile da mantenere, il tentativo di non sbilanciarsi mai per una fazione piuttosto che per l’altra per non far scoppiare definitivamente la guerra, l’obiettivo finale di una pace stabile e duratura partendo da poco più di niente. È anche la ricerca di nuovi insegnanti, perchè come i veterani sapranno, su Gothic i punti esperienza non servono a nulla senza trovare qualcuno disposto a spiegarci come impegnarli per alzare le abilità o le caratteristiche. E, sopratutto, Gothic è difficile: l’eroe diventerà tale solo dopo tanti sacrifici, scontri e battaglie. Nei primi momenti è solo un guerriero come tanti altri, che deve sudare per conquistare un titolo di campione dell’arena e rischia la morte se aggredito da soli due lupi. Ed è solo dopo diverse ore di gioco (ma meno degli altri capitoli della saga) che si potrà girare liberamente per i sentieri che dividono le varie città senza darsi a una fuga precipitosa alla vista di un branco di lupi o di una piccola banda di briganti.

Son troppo diverso dai vostri eroi
Riappropriatosi della sua identità, Forsaken Gods si presenta come gli altri capitoli della saga, pur soffrendo già limitatamente della sindrome da semplificazione che da li a pochi anni avrebbe colpito l’intero genere con l’avvento di massa delle console di terza generazione: anche stavolta il mondo è liberamente esplorabile fin da subito, mostri permettendo, ma le quest sono molto più guidate e ridotte rispetto quanto visto in passato. Se in Gothic III, come nel secondo capitolo, era virtualmente possibile raggiungere una città e compiere tutta una serie di missioni per conto dei PNG minori, in barba alla trama, con questo invece è iniziata l’epoca della quest principale, divisa in vari step che solo una volta completati apriranno le porte alle varie missioni secondarie, peraltro ridotte nel numero rispetto al passato – negli altri capitoli ci si poteva perdere tra le mille richieste, ora è molto difficile. Facendo un esempio: nella seconda città che visiterete troverete dei mercanti, con i quali tuttavia non potere dialogare (nemmeno per commerciare). Completata una prima serie di compiti per conto di uno dei protagonisti, vi si aprirà quindi la possibilità di ricevere la missione di scortarli alla città da cui siete partiti, dove comunque dovrete tornare per riferire al signore locale di aver eseguito gli ordini e riceverne altri con cui procedere nella trama principale. In effetti, si nota anche una discreta perdita di mordente delle quest non primarie: se una volta anche solo aver portato dell’acqua ai contadini o essere diventati campioni dell’arena aveva effetti duraturi sui rapporti della cittadinanza con l’eroe, dando così un vero motivo per eseguire questo o quel compito, indipendentemente dai punti esperienza, in Forsaken Gods si vede uno sviluppo più lineare dei rapporti con i personaggi non giocanti, il cui numero, aumentato se si parla in termini di presenze su schermo, è invece piuttosto ridotto quando si conta con quanti abitanti è possibile avere rapporti personali diversi da quelli commerciali. Chiudiamo parlando dei tanto temuti bug, ovvero il maggior motivo del fallimento, almeno sulle prime, tanto di Gothic III quanto dell’originale di cui l’oggetto di questa recensione è una corposa rivisitazione.

Molti saranno felici di sapere che i crash misteriosi sono spariti – durante tutta la sessione di prova ne abbiamo sperimentato solo uno, decisamente giustificabile dall’attivazione di un cheat alquanto invadente – e che il motore grafico, pur non rivelandosi propriamente un esempio di leggerezza, riesce a gestire le numerose presenze su schermo e i notevoli effetti grafici senza cali di frame o scatti eccessivamente invadenti; sebbene qualche rallentamento possa capitare durante i viaggi, passando da una location all’altra, a causa del continuo caricamento dei particolari dell’ambiente. Da segnalare inoltre l’ottimo sistema di combattimento, forse uno degli aspetti meglio riusciti della patch. Ora i nemici agiscono in gruppo, così, mentre uno di essi si piazza davanti l’eroe in posizione di guardia, gli altri gli sciamano attorno colpendolo da entrambi i lati (si consiglia vivamente di salvare in automatico molto spesso). Buona anche la routine di mira dei tiratori, ora meno cecchini che in passato e restii a tirare se a rischio di colpire i loro alleati. E degli eventuali compagni, capaci di impegnare l’avversario con capacità, più fedeli nel seguire il protagonista e sopratutto meno propensi ad attaccare qualsiasi cosa si muova entro un raggio di 20 metri, rovinando tattiche di aggiramento o semplicemente allungando all’infinito un viaggio uccidendo qualsiasi animale incontrato lungo la strada.

COMMENTO E VALUTAZIONE
Gothic è tornato: ci sono voluti anni, c’è voluto lo sviluppo di una serie pressoché gemella (Risen) e lo scoglio di un prodotto che ne portava solo il nome (Arcania), ma finalmente è qui. Cancellate pure dalla memoria gli ultimi cinque anni e tornate a quando un GDR era davvero difficile e gli eroi non avevano bisogno di un nome per essere grandi. Tornate, insomma, nel mondo di Gothic. Gothic III: Forsaken Gods Enchanted Edition è un piccolo regalo che non può mancare nè ai vecchi fan della saga, così da scaldare i muscoli in attesa di Risen 2, nè a tutti coloro che si ritengono dei giocatori di ruolo su PC: per circa dieci euro si avrà infatti un prodotto altamente competitivo, in grado di regalare ore di divertimento nella magica atmosfera di Myrthana, più bella che mai, per quanto già meno profonda di una volta.

Un gioco completamente nuovo
Se avessimo voluto includere nell’articolo la lista di tutti i cambiamenti portati dall’Enchanted Edition, la recensione avrebbe avuto un aspetto paurosamente simile ad un elenco puntato di dati e nomi ai più sconosciuti. Abbiamo quindi deciso di inserire direttamente il link alla lista dei cambiamenti, diligentemente divisi per argomento, e al corposo manuale di gioco, cogliendo l’occasione per ringraziare i ragazzi di Piranha Bytes Italia per l’ottimo lavoro svolto come consulenti alla realizzazione della patch stessa e l’impegno per la traduzione in italiano di gioco e manuali.
Col presente box segnaliamo inoltre che la versione di Gothic III: Forsaken Gods Enchanted Edition distribuita via Steam al modico prezzo di 9.99 euro è comprensiva anche del loro lavoro e quindi della localizzazione nella nostra lingua. Gothic III, invece, venduto a 14.99 euro e NON necessario per poter giocare a Forsaken Gods, necessita dell’installazione manuale dell’ultima Community Patch 1.74 per essere giocabile.

Il nostro voto: 8.2

PRO 🙂 CONTRO 🙁
Motore di gioco finalmente ottimizzato Quest principale un po’ guidata…
Mondo vivo e pulsante …e secondarie meno influenti che in passato
Sistema di combattimento riuscito Rimane qualche rallentamento di troppo
La patch porta alla luce un gioco nuovo


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